Cascina Oschiena

La storia di Cascina Oschiena è la storia di Alice Cerutti, una ragazza di trent'anni che ha lasciato una carriera da manager per prendere in mano la cascina di famiglia, assieme a suo marito Simone.

Dopo la scuola internazionale Alice studia Economia. Un anno a Bruxelles, uno stage a New York, poi un lavoro in Ferrero. Un po’ per gioco e un po’ per davvero, comincia a trascorrere i weekend nella cascina di famiglia nel vercellese. Nel 2008, quando sua madre decide di vendere la proprietà, Alice lascia tutto per prendere in gestione la cascina. Si iscrive a un corso serale all’Istituto Agrario di Vercelli, impara a seminare il riso, a guidare il trattore.Con il fidanzato Simone (oggi marito)inizia una ricerca per ricreare con più fedeltà possibile l’antico paesaggio rurale, coinvolgendo le mondine che un tempo lavoravano nella risaia. 

L’attività agricola qui risale al XVI secolo, con l’insediamento dei monaci benedettini, mentre i locali che un tempo ospitavano stalle e magazzini hanno oltre 300 anni di vita. La cascina è stata ammodernata nel rispetto della sua storia pluricentenaria: essiccatoio e silos sono stati inseriti all’interno dell’architettura storica e la stalla è diventata il rimessaggio dei trattori: “Non abbiamo versato un grammo di cemento”.

Alice ha scelto di perseguire un’agricoltura sostenibile, creando un sistema di coltivazione che possa unire alla garanzia delle produzioni la tutela dell’ambiente: vengono utilizzate tecniche di produzione integrata e in inverno seminate colture da sovescio per arricchire naturalmente la fertilità del terreno.

Oggi Cascina Oschiena è l’unica azienda risicola europea ad avere la certificazione Friend of the Earth e a garantire i requisiti richiesti dalla certificazione Global-GAP (Good Agricoltural Practices).

Per favorire la biodiversità acquatica e terrestre sono stati realizzati oltre 10 km di solchi in risaia, sugli argini - mantenuti totalmente inerbiti - sono state piantumate oltre 3500 piante, sono state create due zone umide, e si tiene incolta una parte della superficie a riso per aiutare la nidificazione degli uccelli e in particolare della Pittima Reale, raro uccello migratore che nidifica solo a Cascina Oschiena, diventandone il simbolo.