Tutte le cause che hanno portato al calo della produzione e le ragioni di un prezzo stratosferico
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Tra le tante situazioni critiche degli ultimi mesi vi è la carenza di una delle DOP più importanti, il Pecorino Romano.

Un formaggio bistrattato in Italia fino a 5 anni fa perché considerato salato e non degno di esser degustato in purezza, ma in realtà fondamentale per realizzare i più famosi primi piatti della gastronomia italiana, la pasta cacio e pepe e la carbonara. 

AUMENTO DELLA DOMANDA
Grazie al gran diffondersi di queste ricette anche a livello casalingo si è generata una domanda interna crescente che, abbinata a una domanda da sempre importante proveniente dagli Stati Uniti, ha squilibrato il famoso bilanciamento tra la domanda e l’offerta.

Ora è disponibile meno Pecorino Romano di quanto serva, e ve ne siete sicuramente accorti negli ultimi due mesi visto che spesso non siamo riusciti ad accontentare il fabbisogno di tutti.

E questo vale anche su scala internazionale per i produttori che, come sempre accade in questi casi, alzano il prezzo.Disgrazie Pecorino Romano
"Prezzo in partita registrato sulla Piazza di Milano del Pecorino Romano con stagionatura 5 mesi e oltre da produttore" - Fonte: CLAL.it

CALO DELLA PRODUZIONE: IL LATTE
Per amor di completezza dovrei però aggiungere che nei mesi invernali è stato prodotto il 10% in meno (in kg) di Pecorino Romano rispetto all’annata precedente, e i risultati li vediamo oggi a stagionatura minima raggiunta.

Si produce meno formaggio perché si raccoglie meno latte, si raccoglie meno latte perché alcuni allevatori gettano la spugna poiché con certi costi fissi in aumento (energia, carburanti, mangimi, concimi, ecc) non ha senso produrre latte che vien venduto a un prezzo che non ha valore aggiunto. E chi continua a produrre è costretto a indebitarsi.

LE ALTRE CAUSE
Inoltre c’è stata una recrudescenza tra le greggi della “lingua blu”, una malattia virale che colpisce i ruminanti e che ha ridotto la popolazione ovicaprina, e un ritardo dei parti degli agnelli che ha fatto partire in ritardo i cicli di lattazione e quindi la produzione di formaggio. Se poi ci vogliamo aggiungere la carenza di pascoli legata alla siccità invernale e primaverile, e che il lavoro del pastore non lo vuole più fare quasi nessuno allora abbiamo creato la tempesta perfetta.

Il prezzo raggiunto dal Pecorino Romano Dop non ha eguali, ci aspettiamo che dopo l’estate possa fare retro marcia, tuttavia nel frattempo ci sembrava opportuno darvi una spiegazione di quanto sta accadendo, dandovi qualche spunto di riflessione che vi faccia meglio comprendere la dinamica di mercato che si è instaurata in questo momento su questo prodotto.

Alessandro De Conto
Responsabile Commerciale