Gli alberi iniziano a spogliarsi, il cielo è grigio e ha già iniziato a piovere.
Stiamo per andare a degustare whisky e formaggi all’Inverness Pub di Mareno di Piave (TV). La giornata sembra proprio conciliare il consumo di una bevanda che evoca giornate invernali, un camino e la brughiera scozzese. Mentre aspettiamo che arrivi l’ora del nostro appuntamento, finiamo di documentarci così da essere preparati quando ci troveremo davanti a Tonino, il proprietario del pub.Whisky e formaggi
Partiamo dall’ABC: cos’è il whisky?

Un distillato di cereali, tra i quali i più impiegati sono orzo, mais, segale e frumento. Le sue origini, contese tra Scozia e Irlanda, si perdono nella notte dei tempi, tant’è che era conosciuto come uisge beatha in lingua gaelica, successivamente semplificato in usky e infine whisky.

Un universo davvero ampio, che in quest’occasione decidiamo di approfondire partendo esclusivamente dalle produzioni scozzesi, suddivise in sei regioni di distillazione che regalano dei whisky tra loro molto diversi: Lowlands, Campbeltown, Highlands, Islay, Speyside, Islands.

Qui il whisky è per lo più prodotto con malto d’orzo: i chicchi d’orzo maturo vengono fatti germinare e successivamente essiccati tramite l’utilizzo di aria calda proveniente dalla combustione di torba, che dona il tipico aroma di affumicato. I chicchi essiccati vengono ridotti in una farina a cui viene aggiunta acqua a circa 65-70 °C. Il mosto, dopo essere stato raffreddato, viene addizionato di lieviti selezionati e fatto fermentare così da essere pronto per subire una doppia distillazione nei tipici alambicchi di rame, pot still. Infine l’invecchiamento di almeno 3 anni in botti di rovere o quercia spesso già usate per il riposo di Sherry, Porto o Burbon, e l’imbottigliamento, preceduto da una diluizione con acqua per abbassare il grado alcolico. Il classico whisky di malto scozzese è chiamato Single Malt quando ottenuto da solo orzo maltato e da una sola distilleria.

Vatted o Pure Malt è invece il whisky ottenuto dalla miscelazione di whisky di malto d’orzo di varie distillerie. Gli scozzesi producono anche alcuni whisky a partire da altri cereali, distillati però in grandi impianti continui o a colonna chiamati coffey still, più grandi, veloci ed economici. Per quanto riguarda gli altri cereali, si ottengono il Single Grain (whisky di una sola distilleria ottenuto con cereali maltati) o il più famoso e diffuso Blanded Scotch Whisky (miscela di uno o più Grain Whisky e uno o più Malt Whisky). Poi si aggiungono le definizioni dei produttori come Standard, Premium, De Luxe ma che non hanno vere motivazioni legali. 

All’Inverness Pub, Tonino ci spiega che le differenze sopra elencate sono solo la punta dell’iceberg: potremmo scrivere pagine su distinzioni, denominazioni, edizioni speciali, vecchia scuola, imbottigliatori, blend degli anni sessanta... ma ahimè lo spazio è poco, perciò passiamo alla degustazione.

Dopo aver versato il whisky nel tipico bicchiere Glencairn è preferibile lasciarlo prendere aria per un paio di minuti, poi procedere con l’analisi olfattiva e il primo sorso, piccolissimo, da tenere tra la lingua e il palato. Il secondo assaggio avviene mettendo poche gocce di acqua nel bicchiere così da rinfrescare il palato dal grado alcolico (alle volte si raggiungono gradazioni davvero alte) e favorire lo sprigionarsi dei profumi. Il consiglio è di assaggiare il whisky più volte, perché gli aromi evolvono nel bicchiere e, come dice Tonino, “il primo sorso non è mai come l’ultimo”! Noi non ce lo facciamo ripetere e siamo pronti ad assaggiare anche i formaggi. Le regole sono sempre le stesse, contrasto o concordanza: inizia il divertimento!

Dalwhinnie
Whisky dagli Highlands invecchiato 15 anni con gradazione 43% Vol., prodotto nella distilleria più alta della Scozia che si pregia di usare un’acqua purissima. Un whisky rotondo e pulito, che ricerca morbidezza, da abbinare a formaggi francesi dolci e maturi, come il Comté. Noi lo abbiamo abbinato a uno svizzero, un Gruyere AOC 12 mesi.

Il whisky richiamava le note del formaggio e nell’assaggio sprigionava aromi di vaniglia e tabacco. In una parola: elegante.

Ben Nevis
Torniamo negli Highlands con un whisky di 10 anni e 46% Vol., potente e convincente, con note fruttate, una leggera punta di affumicato e di cioccolato fondente. Il Nero Fumè, erborinato affinato con foglie di tè affumicate si accompagna perfettamente: il whisky smorza la parte erbacea del formaggio e ne nobilita l’assaggio.

Un whisky con queste sfumature aromatiche si incontra alla perfezione con prodotti affumicati, anche uno speck, però tagliato a fiammifero!

Glen Scotia
Un Single Malt whisky dalla regione di Campbeltown, invecchiato ben 18 anni e con una gradazione di 50% Vol. Un whisky proveniente da una singola botte e imbottigliato da The Old Malt Cask. Le note ricche e speziate di questo meraviglioso whisky sostengono perfettamente la complessità e le note affumicate del Fiore Sardo DOP stagionato.

Sicuramente funzionano anche una Mozzarella di Bufala affumicata o un Provolone Piccante Mandarino stagionato.

Ledaig
Dalle Islands un whisky imbottigliato da Wilson&Morgan, invecchiato 12 anni e affinato in botti di Sherry Oloroso. La gradazione di 57% Vol. necessita di poche gocce d’acqua fin da subito. Il whisky è secco e sapido, quasi marino, con una torbatura intensa ammorbidita dalle note dello Sherry. Trova subito compensazione con la parte grassa del Formadi Frant che, seppur piccante, finalmente trova un suo alleato.

Questa tipologia di whisky si sposa perfettamente con formaggi grassi, come il Brillat Savarin.

Giulia Bassetto
Marketing e Comunicazione